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Paolo May

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Sono napoletano e nel ‘68 avevo 18 anni. Dicono che io sia un “creativo”, ma in realtà nessuno letteralmente “crea”, al massimo utilizza e rielabora elementi già creati, come argille, metalli, minerali, suoni, parole o altro. Ho la fortuna di fare per mestiere quello che volentieri farei per piacere: coltivare la terra, modellarla, scolpire, colorare, scrivere, andar in canoa o in windsurf, insegnare e viaggiare per piacere e per lavoro, oggi prevalentemente in Perù, ieri in Africa e Russia.

Ho pubblicato cinque libri di narrativa e ho qualche mio lavoro in Usa, soprattutto a Filadelfia, dove ho esposto un mio pezzo. Il ritratto della poetessa Anna Akmatova  è al Museo Russo di San Pietroburgo e una scultura in ferro di 20 metri quadrati è all’Accademia di Architettura Landscape di Mosca.